Dopo il passaggio obbligato ai contratti trimestrali per il minerale di ferro e il carbone da coke, ArcelorMittal sta trattando con i propri clienti per concordare condizioni analoghe per le forniture di acciaio. «È i improbabile che continuiamo ad assumerci impegni di lungo termine sui prezzi», ha dichiarato il ceo Lakshmi Mittal. «Per noi sarebbe molto difficile perché a nostra volta non godiamo più di accordi di lungo termine per i nostri acquisti di materie prime». Il nuovo sistema di vendita non è ancora stato messo a punto, ma l'idea è di mantenere accordi di lungo termine per i volumi, agganciando però i listini a un indice o a una media mensile dei prezzi.
I forti rincari e la maggiore volatilità delle materie prime non hanno comunque intaccato l'ottimismo di ArcelorMittal sulle prospettive del settore siderurgico. Il numero uno dell'acciaio mondiale, che ha presentato ieri risultati inferiori alle attese, continua a prevedere una netta ripresa della domanda e dei prezzi di vendita, che si tradurrà in un rialzo del 60% del margine operativo nel periodo aprile-giugno: l'indicazione è per un Ebitda compreso tra 2,8 e 3,2 miliardi di dollari, contro 1,9 miliardi n iel primo trimestre.
«Lentamente, ma sicuramente , i l'economia sta recuperando – ha affermato Mittal –. Il ritmo della ripresa non è del tutto uniforme, ma credo che stiamo andando nella giusta direzione». Secondo le previsioni del gruppo la domanda di acciaio crescerà di almeno il 10% quest'anno, anche se resterà al di sotto dei livelli pre-crisi del 20-25% nei paesi industrializzati e del 5% in quelli emergenti. Miglioramenti sarebbero visibili in tutti i settori e in particolare in quello dell'auto, anche se l'edilizia rimane in difficoltà, con la sola eccezione della Cina.
iL'ennesima conferma del boom della siderurgia cinese è arrivata proprio ieri, con gli utili trimestrali di Baosteel, risultati 44 volte superiori a quelli del primo trimestre 2009: da 89 milioni sono saliti a 3,9 miliardi di yuan (576 milioni di $).
La crescita dei consumi di acciaio ha comunque avvantaggiato anche ArcelorMittal, che nel primo trimestre ha consegnato 21,5 milioni di tonnellate di metallo, +8% rispetto al trimestre precedente e +34% rispetto a un anno prima. Il prezzo medio di vendita più basso e i costi di produzione più elevati hanno tuttavia fatto arretrare il Mol dell'11% rispetto al quarto trimestre 2009. A ridimensionare i profitti avrebbe inoltre contribuito l'inverno estremamente rigido, che ha ostacolato le attività in Kazakhstan e Ucraina. Le acciaierie del gruppo, che l'anno scorso avevano dimezzato l'attività in risposta alla recessione, hanno comunque lavorato al 72% della capacità e arriveranno all'80% nel trimestre in corso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sissi Bellomo
 

Shopping24